I saluti del Dr. Marcocci
Qualcuno di voi nei giorni scorsi ha messo su facebook la foto della più carismatica allevatrice di cavalli maremmani. Lei si inchina davanti al suo puledro che si è magnificamente piazzato al Premio Nazionale Allevamento fra oltre trecento cavalli iscritti. Aveva fatto un percorso netto di 100cm. Era felice la Signorina ed erano felici i suoi signori butteri sperando che non lo vendesse per poterlo usare in padule. Non era il maremmano più bello, ma il più sano. Senza corbe, giarde, schinelle e con appiombi perfetti. Tutte cose che non permettono ad un cavallo di essere un atleta. Mi diceva: dottore, con i garrettacci ad un cavallo lo superano anche i vitelli. Ed è nata la selezione del cavallo maremmano.
In questi anni si è cercato soprattutto di selezionare per la sanità. Gli allevatori facevano anche qualche imbroglietto, questioni di corna, ed allora l'ANAM ha pensato bene di chiudere il libro genealogico e fare i controlli, prima con i microchip e poi con la ricerca del DNA. Quei cavalli sani e atletici sono i padri e le madri degli attuali maremmani, che sono i vostri cavalli di cui giustamente siete fieri ed orgogliosi. Sono degli atleti sani che vincono. Niente di più.
Qualcuno è voluto tornare indietro e quest’anno ho visto a Tarquinia vitelli superare il cavallo.
Tutto qui. Grazie.