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martedì, 16. aprile 2024
28.09.2018 06:07 Età: 6 Anni

Tra pochi giorni appuntamento al "Villaggio Contadino" nel cuore di Roma

Categoria: Eventi

 

Riceviamo e volentieri pubblichiamo il comunicato stampa di AIA.

Perché la biodiversità animale d’origine zootecnica va considerata

anche bene culturale, reddito e prodotto di un intero Paese?

 I nostri animali d’allevamento, soprattutto quelli a rischio di estinzione, le loro produzioni spesso frutto di pratiche antichissime, l’ “economia circolare” che ingenerano rappresentano una indubbia ricchezza per l’Italia. Gli allevatori italiani mostreranno con orgoglio a Roma una rappresentanza della variegata “Fattoria italiana” all’interno del “Villaggio Coldiretti” al Circo Massimo dal 5 al 7 ottobre 2018

Mancano ormai pochi giorni ad un appuntamento che gli allevatori italiani attendono con trepidazione per il grande sforzo organizzativo messo in campo e per “l’ambientazione” nella quale la “Fattoria Italiana” all’interno del “Villaggio Coldiretti” si presenterà al pubblico della Capitale, agli addetti ai lavori, alle Istituzioni e sicuramente ai numerosissimi turisti che si presume affolleranno il Circo Massimo nel primo fine settimana di ottobre, da venerdì 5 a domenica 7.

Il tema è molto impegnativo ma stimolante: si mostrerà cos’è la “Biodiversità nazionale” e gli allevatori italiani faranno la loro parte facendo toccare con mano una significativa e variegata rappresentanza della ricca biodiversità delle razze e specie zootecniche allevate nel nostro Paese.

Si andrà dai bovini, ai bufalini, agli ovicaprini, agli equini, ai suini ed agli avicunicoli.

Ma l’occasione sarà importante per affermare il messaggio che gli allevatori italiani intendono lanciare a cittadini ed Istituzioni: “La biodiversità animale d’origine zootecnica che mostreremo ai cittadini romani, così come avvenuto in altre grandi città italiane in questi ultimi mesi con l’hashtag lanciato da Coldiretti ‘ #stocoicontadini ‘, riteniamo debba essere considerata non una semplice categoria legata alla nostra attività di allevamento, ma anche un bene culturale, una sorgente di reddito ed il prodotto del ‘saper fare’ di un intero Paese, l’Italia, che attraverso gli sforzi, la passione e la lungimiranza dei propri allevatori è riuscita a tramandare, non senza difficoltà, un patrimonio immenso che deve inorgoglire non solo noi che lo viviamo ogni giorno nei nostri allevamenti, bensì tutta la comunità nazionale”, afferma il presidente di A.I.A. Roberto Nocentini nel presentare l’iniziativa.

Il direttore generale dell’Associazione Italiana Allevatori, Roberto Maddé, da parte sua aggiunge: “A Roma, nella ‘Fattoria Italiana’ all’interno del ‘Villaggio Coldiretti’, il pubblico della Capitale avrà l’occasione unica ed irripetibile di osservare da vicino animali veramente particolari, molti dei quali a serio rischio di estinzione. I capi di bestiame proverranno non solo dalle regioni indicate dagli organizzatori come principali in questa manifestazione romana, e cioè Lazio, Umbria, Marche ed Abruzzo, ma anche da altre realtà allevatoriali nazionali (Lombardia, Piemonte, Sicilia, ad esempio) proprio per significare la portata a livello di ‘Sistema Paese’ della biodiversità animale rappresentata. Inoltre, confermeremo le nostre azioni a difesa proprio di questo patrimonio, sempre nel rispetto delle nostre linee di azioni fondanti improntate al benessere degli animali, alla sostenibilità ambientale dell’attività di allevamento, alla alta qualità, tipicità e riconoscibilità delle produzioni di origine zootecnica”.

L’allevamento italiano, in definitiva, vuol dimostrare di poter dare a pieno titolo il proprio efficace contributo allo sviluppo di una “economia circolare” che mette al primo posto le produzioni a basso impatto ambientale, l’ottimizzazione delle risorse con il maggior livello di riciclo e riuso dei materiali (si pensi all’utilizzo agronomico dei reflui zootecnici, del digestato o delle biomasse), il contenimento degli sprechi anche a tavola, promuovendo il consumo di prodotti locali, provenienti da filiera corta ed a “chilometro zero”.

Tutto ciò sarà oggetto anche di specifica divulgazione nelle numerose attività di laboratorio che verranno riproposte nell’area del Circo Massimo a Roma, ricordando altresì che storicamente, seppur siano forse stati tra i primi “globalizzatori”, gli Antichi Romani erano molto attenti all’ottimizzazione dei commerci, attraverso reti viarie efficienti, fino alla creazione e all’utilizzo delle reti idriche, con acquedotti imponenti, ed allo sfruttamento agricolo e allevatoriale delle grandi aree della Campagna Romana, proprio per approvvigionarsi di cibo “di prossimità” il più fresco possibile.

Informazioni: Ufficio stampa Aia, tel. 0685451226-cell. 3478748731 (Camillo Mammarella), e-mail mammarella.c(at)aia(dot)it

 

Roma, giovedì 27 settembre 2018


 

PEC: anam@pec.anamcavallomaremmano.com