Il cavallo maremmano
La storia del cavallo Maremmano si perde nella notte dei tempi e le prime testimonianze sulla presenza di popolazioni cavalline lungo il litorale tirrenico risalgono alla civiltà etrusca.
Il cavallo Maremmano trae probabilmente origini da queste popolazioni influenzato poi, nel corso dei secoli, dall'incrocio con diversi tipi genetici.
Sorvolando sulle ipotesi delle lontane origini e degli influssi di sangue che hanno contribuito alla sua evoluzione, va ricordato come nel XVI secolo sia nello Stato Pontificio che nel Granducato di Toscana era notevole l'interesse per questo cavallo.
Lo Stato Pontificio preferiva cavalli di grande mole e robustezza e di mantello scuro adatti anche al tiro delle carrozze, mentre i toscani si orientavano verso cavalli bai e più leggeri, con maggiori caratteri orientali e andalusi.
Come tutte le razze equine, anche il Maremmano ha poi subito numerose modificazioni dettate essenzialmente dalle esigenze lavorative, belliche e alimentari dell'uomo rischiando, negli anni seguenti la seconda guerra mondiale, persino l'estinzione.
Grazie alla volontà degli allevatori toscani e laziali è però riuscito a mantenere la propria identità e ha garantirsi un futuro con la fondazione dell'Associazione di Razza e la creazione del Libro Genealogico.
Arriviamo quindi alla storia più recente del cavallo Maremmano quando un attento e complesso lavoro di ricostruzione genealogica ha permesso di ricondurre tutta la popolazione iscritta nel Libro Genealogico a quattro stalloni attualmente riconosciuti come capostipiti della razza: Otello (Maremmano nato nel 1927), Aiace (Purosangue inglese, 1926), Ussero (razza Moscati, degli anni '20) e Ingres (Purosangue, 1946).
Il Maremmano è un cavallo da sempre allevato allo stato brado in condizioni ambientali spesso difficili e che, anche per questo, ha conservato nel tempo doti di rusticità e frugalità.
Versatile e affidabile è il compagno indispensabile dei butteri per il governo dei bovini, ma è anche un cavallo sportivo capace di raggiungere risultati di rilievo nelle competizioni.
Tra i primi ad ottenere prestigiosi riconoscimenti sportivi, ci fa piacere ricordare Ursus del Lasco (da Mirtillo), allevato all'Alberese, con cui Graziano Mancinelli vinse gare internazionali e anche la Coppa delle Nazioni allo CSIO di Piazza di Siena di Roma e di Barcellona.
Il cavallo Maremmano è oggi un cavallo da sella che trova impiego a trecento sessanta gradi: pur rappresentando la cavalcatura ideale dei butteri, eccelle sia nell'equitazione da diporto, trekking e passeggiate, che in quella sportiva dove è in grado di competere alla pari con la produzione nazionale.
Impegnati in gare di Monta da Lavoro, nel Completo, nelle discipline di campagna, nel Dressage e nel Salto Ostacoli, i maremmani hanno ottenuto risultati sempre più prestigiosi anche nei Circuiti Allevatoriali MIPAAF, a testimonianza del buon lavoro fatto sia a livello morfologico che atletico.
Il cavallo Maremmano vanta però un primato assoluto.
E' stato infatti il primo cavallo da sella selezionato in Italia attraverso i più moderni criteri come gli Indici Genetici e il Performance Test.
I primi risultati di questa importante opera di selezione sono sotto gli occhi di tutti e anche per questo il cavallo Maremmano è un cavallo che guarda al futuro con grandi prospettive.